Metamorfosi

Questo post sarebbe dovuto esser stato pubblicato un pò di giorni fa, in seguito a dei consigli da parte dei nostri supremi capi indiscussi, consigli che ci hanno dato tanto da discutere e che ci portano solo oggi a pubblicarne il resoconto. Per prima cosa, è emersa la superfluità di un nome di gruppo. O per meglio dire, quale è la necessità di avere un nome di gruppo? Ci sentiamo forse esclusi dalla Contrada, motivo per il quale abbiamo bisogno di un nome collettivo? Sarebbe senza dubbio un valido motivo, ma noi siamo i "citti della Torre", quelli che si ritrovano sempre all'Archino, quelli che il venerdì è paliata in società, quelli che non si tirano mai indietro alle avversità, siamo noi, i citti della Torre. Non trovate? Non ci basta essere questo, i citti della Torre? Dobbiamo per forza identificarci in un sottogruppo, come se volessimo emarginargi dal resto della Contrada? Io dico no. I nostri stessi padri erano i citti della Torre, posso accettare l'idea di volersi distinguere dagli altri con un nome, ma penso sia meglio distinguersi per le azioni compiute che per un semplice nome che non dice nulla e nessuno sa meglio di noi che a noi piace agire. Difatti i grandi della storia, non perchè si chiamavano tali, ma per ciò che hanno fatto, hanno ricevuto la gloria di essere ricordati in eterno e questa è la chiave del successo e della fama. Non pretendiamo di essere qualcuno, identificandoci in un gruppo emerginato, non pretendiamo che sia uno a decidere per tutti, non pretendiamo che sempre si debba sentire la voce di chi meglio si sa imporre sugli altri. Queste parole non sono scritte a caso, non è la solita lode a qualcosa di bello da scrivere, è un'esortazione ad essere noi stessi, quelli che abbiamo ereditato dai nostri padri, i citti della Torre, è un'invettiva contro l'accidia, me compreso, che lascia che siano le cose ad evolversi da sole, senza muovere dito per cambiare il corso degli eventi. Siamo tanti, ma d'ora in poi, chi vuole essere un "citto della Torre", uno del nostro gruppo, non basta avere un fazzoletto e il certificato di battesimo. Deve dimostrare la sua costanza, la sua libertà di idee, cominciando a scrivere quello che pensa su questo blog, la nostra opportunità di dire la nostra, che fino ad ora è stata sfruttata da un esiguo numero di persone. Troppo sparuto per quanti diciamo di essere. Da oggi questo blog è libero, aperto a tutti i citti della Torre che abbiano voglia di scrivere qualsiasi cosa, da una riflessione personale, ad una burla che è sempre ben accetta e accolta con sorrisi. Ed arrivato a questo punto, non posso che parlare della costanza, quell'impegno che un citto della Torre deve intraprendere se vuole essere della Torre, che può essere la tessera di una cena, una serata di servizio, un paggio per le cerimonie e così via...questi sono i citti della Torre, questo è quello che sempre hanno fatto i nostri predecessori (a parte il blog che a quei tempi non c'era) per quale assurdo motivo dovremmo esimerci da tutto ciò? Vogliamo essere i citti della Torre? Cominciamo allora a rispettare queste semplici regole!